Le bomboniere, un pensiero per dire grazie, per lasciare dietro di sé il ricordo delle emozioni di un giorno speciale, un dono per chi ha condiviso la gioia degli sposi. Vanno donate ai testimoni, alle persone invitate al ricevimento, a chi non è stato presente, ma ha comunque fatto un regalo o mandato fiori. Una per ogni nucleo famigliare, ma due in caso di fidanzati. E’ consigliabile ordinarne sempre qualcuna in più per ogni evenienza. Chi ha invece fatto gli auguri tramite telegramma o biglietto va ringraziato almeno con un sacchettino che racchiude i confetti. Le bomboniere vanno scelte e ordinate almeno tre mesi prima della cerimonia perché la preparazione è lunga e delicata. Le bomboniere per gli invitati devono essere tutte uguali tra di loro, mentre generalmente ai testimoni e ai genitori viene offerta una bomboniera più importante. E’ meglio però che tutte siano confezionate allo stesso modo e abbinate allo stesso sacchettino, che deve contenere i confetti, e il cartoncino con stampati i nomi degli sposi, con la data delle nozze (prima il nome di lei, poi quello di lui, non vanno messi i cognomi). La tradizione vuole 5 confetti, a simboleggiare salute, ricchezza, felicità, fertilità e lunga vita, ma si può esagerare, purché i confetti siano sempre di numero dispari. La stessa regola vale anche quando la sposa distribuisce i confetti agli invitati. Quando consegnarle? E’ vietato consegnarle quando non si è ancora ricevuto il regalo. Una volta si spedivano o si consegnavano al ritorno dal viaggio di nozze, ma oggi la nuova tradizione, più comoda e anche più gradita, è che siano gli sposi a consegnarle a termine del rinfresco, prima che gli invitati comincino ad andare via, facendo il giro dei tavoli per ringraziare personalmente chi ha partecipato. Per chi non era presente, si può organizzare un incontro, purchè la bomboniera venga recapitata, perché la cosa più scortese è non consegnarla mai. La scelta dell’oggetto non ha regole, bisogna solo lasciarsi trascinare dal piacere di regalare qualcosa che ci piace, che colpisce, che innamora. Non importa il materiale, la forma, lasciatevi incantare dalla magia di oggetti unici pensati per arricchire di emozioni il vostro giorno più bello.
Il vetro di Murano è uno dei più preziosi vetri che vengono realizzati in Italia. Lo si realizza, secondo tradizioni antiche di secoli, sulla famosa isola di Murano, vicino Venezia. La scelta di questa isola per realizzare i vetri non fu affatto casuale. I primi forni vi furono installati nel 1291, sia perché Murano era fuori dal centro cittadino, quindi eventuali incendi non avrebbero arrecato grandi danni (i forni all'epoca erano realizzati in legno), sia perché si trovava di tramontana rispetto a Venezia, quindi i fumi della produzione non avrebbero raggiunto la città principale.
Esistono diverse tecniche con le quali i mastri vetrai, oggi, producono i loro preziosissimi oggetti, a seconda del tipo di vetro devono realizzare: vetro di Murrina, vetro in piastra, vetro a lume, vetro soffiato.
Tra tutte le tecniche, la più lunga e complessa è senza dubbio quella del vetro di Murrina. Si inizia con il tagliare in tanti piccoli pezzi le canne di Murrina, delle canne di vetro colorato. Quindi, questi piccoli pezzi sono adagiati, uno ad uno e a mano, all'interno di formine di rame, in maniera molto paziente e con fantasia, per creare dei disegni sempre diversi. Durante la notte, questo "puzzle" viene tenuto in forno, in maniera che il vetro si sia solidificato in un pezzo unico e che questo possa quindi essere lavorato e levigato per poterlo adattare ai vari orologi, tappi, cornici, lampade, lampadari e quant'altro.
La lavorazione del vetro in piasta è la tecnica più recente. Su una lastra di vetro vengono sparsi diversi oggetti, come foglie di oro e argento e pezzi di Murrina, che vengono composti, con fantasia, per realizzare un grande disegno, sempre diverso ogni volta. Sul disegno così ottenuto, quindi, viene posta un'altra lastra di vetro, come fosse un panino. L'oggetto viene quindi tenuto in forno per una notte, in maniera da divenire un pezzo unico, e viene quindi tagliato per i vari oggetti a cui farà da ornamento.
La lavorazione del vetro a lume è la più antica fra tutte. Il mastro vetraio, con una fiamma a gas che raggiunge temperature molto alte, fonde e mescola insieme diversi tipi di vetro e foglie di oro e argento, per creare delle forme e dei colori sempre differenti. E' una tecnica che, da secoli, viene tramandata di padre in figlio, ma oggi non tutti vogliono impararla, perchè è molto laboriosa e richiede tantissima pazienza. I vetri ottenuti da questa tecnica vengono usati per abbellire lampade, lampadari, addirittura collane, pendenti e bijoux.
La lavorazione del vetro soffiato è una tecnica di alto livello, con la quale il vetro viene modellato a caldo e, tramite delle filigrane, creano il famoso e tanto apprezzato effetto merletto all'interno del vetro stesso.
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Nel lontano Nord dove le tempeste invernali flagellano le coste tormentate, troverai una terra lunga e stretta. Ai giorni nostri è ricoperta di neve e ghiaccio solamente sei mesi all’anno. Molto, molto tempo fa, tuttavia, esisteva un immenso ghiacciaio che per migliaia di anni ha ricoperto l’intero paese. Gradualmente il clima si riscaldò ed il ghiacciaio si ritirò verso il Nord, l’uomo del Sud risalì, seguendo la sua scia, si insediò in quelle terre e le chiamò Norvegia. Loro stessi si chiamarono NORDMEN (uomini del nord), quasi che tra loro non ci fossero donne. Guardando questa terra e trovandola stupenda, si considerarono i suoi primi abitanti. Ma non passò molto tempo che si resero conto invece, che questa era abitata da numerose strane creature che vivevano in posti altrettanto strani.
Gli strani abitanti
Laghi profondi tra i ripidi boschi erano la casa dei NOKKEN (il folletto dell’acqua). Sugli scogli affioranti e sotto le cascate potevi trovare il FOSSEGRIMEN, brillante suonatore dello speciale violino dei TROLL, maestro di molti violinisti norvegesi. HAUGTUSSER e IUFTEKALLER (elfi e fate ) vivevano sulle colline e sotto i cespugli. Altre fate preferivano le vicinanze dell’uomo e di notte stavano nei granai e nelle stalle. Erano chiamati NISSE e portavano in testa un lungo cappello rosso a calza. Le numerose montagne erano la dimora dei TROLL, il cui capo - il più forte di tutti - era il DOVREGRUBBEN ( il re del Monte Dovre ). Alcuni TROLL erano giganti- piante e muschio crescevano sulle loro teste e sui loro nasi - altri erano molto piccoli. Si potevano vedere TROLL a due e tre teste, alcuni avevano addirittura un solo occhio, posto in mezzo alla fronte. Tutti potevano vivere anche diverse centinaia di anni. Li potevi osservare solo di notte perchè non sopportavano la luce del giorno. Se non tornavano alle loro montagne prima dell’alba, si sarebbero trasformati in pietra. Sebbene i TROLL avessero sembianze molto umane, le loro mani ed i loro piedi avevano solo quattro dita. Avevano tutti lunghi nasi, che le mamme TROLL utilizzavano in cucina per mescolare il brodo o la minestra di avena. Inoltre i TROLL erano ruvidi, irsuti e rozzi e tutti avevano una coda che assomigliava a quella della mucca.
Adesso , anche nei tempi moderni è buona regola essere ben disposti verso i TROLL, perchè non puoi mai sapere quando ti potrà capitare di incontrarne uno. La prossima volta che andrai in un bosco oscuro o su montagne imponenti con i loro laghi e cascate avvolte dalle nebbie, allora ricorda, loro probabilmente non hanno intenzioni cattive, ma stai attento, al crepuscolo non sarai più solo. Allora ci sarai solo tu...........e i TROLL.
La leggenda racconta.........
Quando la luna è in alto tutto può succedere. I Troll escono dai loro nascondigli solo dopo il tramonto, e scompaiono al mattino prima che sorga il sole. Se per caso vedete formazioni rocciose dall' aspetto di Troll, è certo che un Troll sbadato non si è accorto che sorgeva l'alba ed è rimasto pietrificato. Hanno un aspetto caratteristico, con lunghi nasi, quattro dita in ogni mano ed in ogni piede e la maggior parte di loro ha una lunga coda pelosa. Alcuni sono giganteschi, altri molto piccoli. Sono stati visti Troll con due e anche tre teste. Alcuni hanno un occhio solo in mezzo alla fronte, altri sono talmente vecchi che muschio e alberi crescono sulla loro testa.
La maggior parte dei Troll vive per centinaia di anni. Tuttavia, dato che il Troll è molto difficile da vedere, poco si sa del suo modo di vivere, delle sue abitudini e delle sue origini.
L' ira dei Troll a volte non ha limiti, per cui è molto importante, non farseli nemici. Se un contadino provocava un Troll, il suo bestiame o il suo raccolto potevano subire malattie o altre disgrazie. D'altra parte un buon rapporto con loro, ha il suo ricco compenso.
Un Troll singolo si sentirà solo, un buon consiglio è quello di dargli la compagnia di altri Troll.
Brutti e simpatici, teneri ed aggressivi, romantici e sportivi, sognatori ed allegri....
Rappresentano tutti gli aspetti dell' uomo: ognuno può trovare nel Troll una parte di se stesso.
Le montagne e i boschi con i loro fiumi e laghi sono il loro ambiente. Il Troll si preoccupa molto dell'ambiente. Prendetevi cura della natura dovunque andiate e qualsiasi cosa facciate, e cercate sempre di proteggerla. E' l' ambiente naturale dei Troll.
Essi in cambio si dimostreranno grati verso di voi.
Trattateli bene ed essi vi saranno vicini per molto tempo e vi porteranno fortuna.
Persino ai giorni nostri, è consigliabile avere un buon rapporto con loro, poiché non si può mai sapere quando se ne incontra uno.
Per cui attenzione...... la prossima volta che ti attarderai in un bosco, costeggerai le rive di un fiume o di un lago e ti accorgerai che è il crepuscolo, potresti essere solo.... con i Troll.
Quando un Troll entra nella sua nuova casa, è meglio che la prima notte stia nascosto in un armadio per meglio abituarsi al nuovo ambiente. Potrai farlo uscire la sera successiva prima di andare a letto. Egli ti sarà riconoscente di questa piccola accortezza.
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